Sono giorni difficili, per tutte e tutti. Come Libera Bologna ci sentiamo parte di una comunità che ha sempre fatto della cultura, dell’approfondimento, dell’impegno il suo ‘pane quotidiano’. Come tante e tanti altri ci sentiamo spaesati in un momento in cui – giustamente – dobbiamo rallentare, cambiare modalità di vita, per tutelarci e tutelare chi vive insieme a noi. Per questo, nei prossimi giorni, ogni mattina invieremo spunti di approfondimento, consigli di lettura e di ascolto su mafie, corruzione, sfruttamento, caporalato, giustizia sociale. Lo facciamo online, tramite questa newsletter, per condividere i nostri temi e restare insieme.
L’appuntamento di questo particolarissimo lunedì è dedicato ai ragazzi e alle ragazze, i bambini e le bambine. Il lunedì è l’inizio di una routine a volte noiosa, altre volte stimolante, spaventosa, divertente: quella della scuola. In queste settimane questa routine si è persa e con essa si perdono anche gli incontri con gli amici e le amiche, lo sport in compagnia, i laboratori di teatro e tutte le altre attività socializzanti e aggregative tipiche di una normale settimana di marzo.
Nelle scuole si parla spesso di legalità. A Libera Bologna, da anni attiva nelle scuole di ogni ordine e grado, sta a cuore un’idea di educazione alla legalità che valorizzi sopratutto il concetto di legalità democratica, che mette al centro la persona e i suoi diritti, prima della mera obbedienza delle leggi (che, sappiamo bene, non sono di per sé una garanzia di giustizia e democraticità). Dall’altro lato, il nostro intento non è solo educare al rispetto delle regole ma fare un passo in più: stimolare i ragazzi e le ragazze all’idea che la propria appartenenza a una comunità implica la possibilità di impegnarsi attivamente per cambiare e migliorare il contesto in cui vivono.
Per questo nei numerosi laboratori nelle classi proposti da Libera Bologna preferiamo parlare di educazione alla cittadinanza attiva.
Gli espedienti utilizzabili per stimolare la curiosità e attivare riflessioni sui temi della cittadinanza attiva, possono avere anche carattere ludico.
Ad esempio, le attività creative-manuali con la pasta cruda sono fra le più conosciute e semplici. Oltre ad essere occasione di divertimento, possono essere uno strumento utile per raccontare alle bambine e ai bambini la realtà di Libera Terra. I prodotti realizzati dalle cooperative che lavorano sui terreni confiscati alle mafie, narrano storie di libertà, riscatto sociale e riappropriazione collettiva di quegli spazi un tempo sopraffatti dalla violenza mafiosa. Attraverso le storie, anche un alimento che ci accompagna quotidianamente può diventare opportunità per valorizzare la memoria attiva. E’ per questo motivo che i prodotti di Libera Terra sono dedicati alla memorie delle vittime innocenti di mafia. Come i Paccheri Biologici Don Peppe Diana, il sacerdote che a Casal di Principe, lottando contro i camorristi, non ha mai chinato la testa fino al giorno in cui venne assassinato nella sua chiesa.
Al sindacalista corleonese Placido Rizzotto invece, è dedicato un vino.
Per scoprire la sua storia insieme ai ragazzi e alle ragazze, consigliamo la visione di “Tore” quarto episodio della prima stagione della serie “La mafia uccide solo d’estate”.
Sul tema del riutilizzo sociale dei beni confiscati una bella lettura, ricca di illustrazioni, è il libro “E vallo a spiegare a Nino” di Anselmo Roveda, storia ispirata a fatti realmente accaduti, adatto alle bambine e ai bambini dai 9 anni.
Nino, Federico e Elena sono fratelli. Sulla strada verso scuola si affaccia una casa con le finestre sempre chiuse. Nino è il più piccolo e ha un pò paura di quel luogo misterioso. Non è il solo ad essere curioso: chi ci abita? Che cosa ci fanno dentro? Perché c’è sempre un’automobile parcheggiata fuori? Trovare risposte è più difficile di quel che sembra, ma Nino è cocciuto e Elena, la sorella grande, ha le idee chiare. Poi finalmente le finestre si spalancano e la casa diventa un centro d’aggregazione per bambini e ragazzi del paese. Ma una notte…
Infine, sempre sul tema del riutilizzo, per i ragazzi e le ragazze più grandi, suggeriamo il video Per il bene comune realizzato da Libera Emilia-Romagna in collaborazione con Libera Radio e la cooperativa Open Group. Breve e significativo, il video prende in esame il percorso storico, che parte dall’intuizione di Pio La Torre e giunge fino alla legge 109/96 voluta da Libera, che dalla confisca dei beni ai mafiosi approda al loro riutilizzo per fini sociali.
Un buon inizio settimana a tutte.
A domani