Il primo dei dossier di R.I.G.A. – Report e Inchieste di Giornalismo Antimafia riguarda le droghe e il narcotraffico a Bologna, città crocevia dei traffici: è sempre stato così e lo è anche per le droghe, che passano per il capoluogo emiliano con flussi continui. Cocaina, eroina, marijuana, droghe sintetiche, il mercato bolognese è un mercato ricchissimo, che richiama e attrae persone che vogliono consumare. Ma quali sono i collegamenti tra morti per overdose, spaccio e narcotraffico? E come gli affari delle mafie che lucrano sulle droghe incidono nella nostra vita, da un punto di vista economico, ma anche sociale e politico? Rispondere a queste domande è il fine del dossier “Bologna crocevia dei traffici di droga”: ricostruire la situazione di Bologna, superando gli stereotipi e i luoghi comuni che troppo spesso sono alla ribalta a livello mediatico.
Lo studio parte dagli interessi mafiosi per quanto riguarda i traffici delle droghe, traffici di cui si occupa soprattutto la ‘ndrangheta, ma anche la camorra e Cosa Nostra, coadiuvate dalle mafie straniere. Gruppi criminali che, almeno in questi territori, si mettono d’accordo e si spartiscono gli ambiti di interesse, per fare meno scalpore. E, infatti, gli arresti che coinvolgono Bologna non riguardano solo lo spaccio, ma anche traffici internazionali di droga, proveniente da tutte le parti del mondo. Un aspetto che si tiene troppo poco presente quando si parla di droghe: rendere quindi accessibili dati, numeri e valutazioni è necessario per rompere quegli stereotipi che, dagli articoli di cronaca alle credenze comuni, non fanno altro che spostare l’attenzione dal punto principale: i collegamenti che ci sono tra spaccio e traffici nazionali e internazionali di droga, i riflessi su territorio, sicurezza e salute.
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