Tante magliette rosse a sostegno della campagna Welcoming Europe in occasione dell’iniziativa che si è svolta nella sala dibattiti “Vittime del Mediterraneo” alla Festa de l’Unità ieri sera, lunedì 10 settembre.
Il gesto simbolico ha voluto portare, ancora una volta, l’attenzione su quelle politiche, del vecchio come dell’attuale Governo, che criminalizzano la solidarietà, mirano a diminuire gli sbarchi e ad aumentare le espulsioni, con la conseguente riduzione di diritti per i richiedenti asilo.
Sono 807 le firme raccolte da PrendiParte, Chiesa Metodista Valdese, Radicali Italiani e Libera Bologna in occasione del banchetto a sostegno della campagna Welcoming Europe che si è tenuto nello spazio di Libera all’interno della Nuova Festa de l’Unità di Bologna. Marco Minniti è stato invitato dopo il dibattito nello spazio della campagna, ma ha deciso di non firmare l’appello delle tante associazioni e realtà che la stanno promuovendo.
“L’impegno a portare avanti questa raccolta firme – affermano i ragazzi di PrendiParte e Libera Bologna che in queste settimane hanno promosso la campagna Welcoming Europe all’interno della Festa de l’Unità – non è stato finalizzato al solo raggiungimento del quorum necessario affinché l’iter di approvazione della proposta di legge abbia inizio, ma ambisce a rompere il muro di silenzio che su questo tema è stato eretto da quasi tutte le forze politiche dell’arco parlamentare.
Parlare di Europa, di accoglienza degna, di corridoi umanitari diventa sempre più difficile: troppo spesso assistiamo a una strumentalizzazione propagandistica di questo tema, volta a creare confusione, disinformazione, indifferenza. A una realtà così complicata non si possono dare risposte sbrigative e autoreferenziali, se non addirittura pericolose; nel vuoto della politica partitica, spetta alle variegate realtà della società civile creare spazi di dibattito e confronto in cui fermarsi a riflettere insieme.
Crediamo sia necessario rompere lo schermo massmediatico scendendo nelle strade e tornando ad una politica a misura di persona, che non solo rappresenta una valida alternativa alla banalizzazione della realtà, ma anche l’unico modo per ridare spazio alla politica degli argomenti, dei ragionamenti e della ricerca condivisa del bene comune. A chi ci vorrebbe isolati, arrabbiati e spaventati abbiamo risposto, ancora una volta, insieme, riscoprendo l’importanza di una rete, fiduciosi nell’avvenire e desiderosi di scoprirci diversi, ma uniti nella lotta per la tutela ed il rispetto di ogni essere umano”.
L’impegno di Libera Bologna nel raccogliere le firme e nel sensibilizzare la cittadinanza sul tema continuerà anche nei prossimi mesi. Un percorso che vuole tenere conto dell’impegno che in migliaia hanno preso indossando le magliette rosse il 7 luglio scorso e con cui Libera ha voluto anche affermare che è necessario riscrivere la convenzione di Dublino, perché – come ha detto Luigi Ciotti – “un’Europa non corresponsabile e non collaborativa è solo un aggregato tecnico di nazioni”. La lotta alle mafie è, nella sua stessa sostanza, lotta per la libertà e la dignità delle persone, lotta contro le ingiustizie e le violenze: non lo dimentichiamo.