Un approfondimento al giorno per ‘organizzare la speranza’, #19

La settimana scorsa vi abbiamo parlato di come la crisi che stiamo attraversando non colpisca tutti allo stesso modo, ma anzi al contrario faccia leva sulle disuguaglianze già presenti nella nostra società e le accentui, come l’impossibilità per chi non ha casa di poter rispettare l’ormai universale #Iorestoacasa. 

Nella nostra città, ricca di associazioni e di volontari, si stanno attivando tante realtà e persone che non vogliono accettare questa realtà e che, nel loro piccolo e per quanto possibile, stanno provando ad agire per attutire gli effetti sociali devastanti che questa emergenza sanitaria sta iniziando a produrre e per mantenere vivo e attivo quel tessuto sociale e relazionale per cui Bologna è famosa in Italia.

Per questo sono nate varie iniziative e progetti.

Vogliamo raccontarvene due: una è la rete “Don’t panic, organizziamoci” e l’altra la resistenza online che Arci sta portando avanti in questesettimane in cui i circoli sono chiusi. 

Don’t panic è una rete di associazioni e singoli cittadini volontari  che sta implementando le seguenti attività: 
– supporto spesa e farmaci a domicilio
– info point di sostegno ai lavoratori che sono in difficoltà per le conseguenze della crisi, con lo scopo di aiutare a garantire i diritti di tutte 
– realizzazione di una webradio, radio Leila, per ricreare uno spazio di condivisione delle esperienze di questa emergenza e della quarantena che stiamo vivendo

Qui il link per saperne di più https://dontpanicbo.it/
E qui il form per diventare singoli volontari http://dontpanicbo.it/attivati

 

La seconda iniziativa di Arci ve la facciamo raccontare direttamente da chi la sta mettendo in campo. È una campagna di resistenza virale  particolarmente importante contro la solitudine impostaci dal coronavirus, perché abbiamo imparato che se con la cultura non si mangia, di certo senza cultura si muore.

Di seguito potete leggere le parole di Marco Pignatiello di Arci Bologna.

La cultura è ferma, la cultura non si ferma. 

È questo il bipolarismo che aleggia in queste settimane nella nostra Associazione. Arci Bologna conta nella città metropolitana circa 130 circoli e associazioni. Si tratta di realtà ed esperienze molto diverse tra loro, ma accomunate da un’idea di base che è fatta di incontro tra le persone, di socialità e di messa in condivisione di progetti, idee, riflessioni. 

Inutile dire che le misure adottate per far fronte al Coronavirus hanno messo in discussione proprio questa idea di fondo di fare cultura attraverso lo stare insieme. Uno scenario per noi davvero insolito e sconfortante, che mette in crisi un sistema che già in passato presentava enormi fragilità. 

La cultura, d’altra parte, è sempre vista come un’attività di contorno, come quel qualcosa che ci si può permettere di tagliare a piacimento, come qualcosa – per non girarci troppo intorno – di superfluo. D’altro canto mai come in questo momento appare evidente l’importanza della cultura: come sarebbe stata la vostra quarantena, il vostro stare in casa, senza la possibilità di poter leggere un libro, guardare un film, ascoltare musica, godersi uno spettacolo in streaming?

La cultura è qualcosa di necessario, un servizio essenziale, un esercizio che tiene viva e allenata la nostra mente. E per sostenere questo allenamento sono state tantissime le realtà culturali che hanno cominciato a entrare nelle nostre case con dirette streaming, corsi on-line, seminari, presentazioni di libri, laboratori per bambini. 

L’Arci ha raccolto le tantissime esperienze provenienti dai circoli di tutto il territorio nazionale attraverso una campagna che abbiamo chiamato #ResistenzaVirale. Un vero e proprio palinsesto che ogni giorno propone contenuti e riflessioni per resistere alla solitudine, per tenerci ludici e allenati, per farci trovare pronti quando sarà possibile ritornare a vederci e abbracciarci. 

Infine, è importante sottolineare che oltre alla cultura, la resistenza della nostra Associazione è fatta della forza di quelle socie e soci che si sono attivati per dare un sostegno concreto alle persone più fragili: spesa a domicilio, supporto psicologico, doposcuola e tanto altro. 

Continueremo a lavorare come una comunità, per la comunità, in maniera ancora più tenace e decisa.
Per guardare al futuro, per riorganizzarci, per farci trovare più forti di prima

Per la programmazione completa https://www.arci.it/coronavirusresistenza-virale-programmazione-web-contro-la-solitudine/

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